I bambini si tagliano (Autotune di un walzer)




I bambini si tagliano di giorno, mentre gli adulti dai social socializzano vomitandosi il nulla rabbioso che hanno dentro. Si tagliano blindati al di qua dei sogni, sgranocchiando pop-corn e bevendo le speranze dei coetanei parcheggiati nei lager al confine.

I bambini si tagliano cantando 'Bella ciao' agli angoli del mare, sorridenti, dentro ai loro incubi dai quali genitori rispettosi fanno passi indietro e di lato, tra un cocktail party e un briefing in comfort rooms.


Oh, oh, oh – oh, oh – oh, oh, oh


I bambini si tagliano sul bagnasciuga di vecchi canali di scolo, giocando a lanciarsi vinili incisi con il suono dei padri che precipitano scaraventati giù dalla finestra. Si tagliano in volo tuffandosi dagli autobus verso l'isola promessa del dissing compulsivo, corrosi dalla paura di non essere già più ricordati.

I bambini si tagliano mentre aspettano che i genitori reduci dal fronte della pandemia tornino a vivere riempiendo inutili giorni di rabbia, aperitivi e rimpianti, che poi tagliarsi è di destra o di sinistra?


I bambini si tagliano mentre gli adulti preparano giochi croccanti nelle stanze delle risorse umane profumate di sperma e opportunità. Si tagliano mentre si lanciano fotografie di storie d'amore senza fine come un video caricato in loop, tra un'interrogazione in autotune e una promessa sbriciolata sulla panchina.

I bambini si tagliano accarezzandosi curiosi, esploratori delle vie segrete di una blockchain senza benchmark, walzer in autotune dai fili spezzati.


Oh, oh, oh – oh, oh – oh, oh, oh


I bambini si tagliano mentre i genitori nostalgici canticchiano sotto la doccia di lamette per tagliarsi le vene e bandiere bianche bruciate in piazza, alzando le mani.

Alzando le mani. Oh, oh, oh.

Alzando le mani. Oh, oh.

Alzando le mani. Oh, oh, oh




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