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Visualizzazione dei post da febbraio, 2021

Quelli che restano

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  Umberto Boccioni, 1911, olio su tela; Milano, Galleria d’Arte Contemporanea   Musica: John Williams - Theme from Schindler’s list Mio padre, e il suo passo lento, il suo corpo stanco. Mio padre e i suoi tanti anni. Sento da qui, chiara e stampata nei pensieri, la forza del suo dolore. Il suo sorriso dolcissimo, all’avvicinarsi degli zoccoli festosi del cavallo, io bambina all’ippodromo. E quella criniera scura scossa dal vento, i suoi occhi fatti piccoli dalla gioia di vedermi stupita e felice, le vibrazioni ritmiche nella polvere chiara della pista, il suo braccio forte, il suo fiato caldo, le labbra grandi nei piccoli baci regalati alla mia infanzia, al mio viso sognante di bimba. Mia sorella, la dignità del suo abito scuro, dei suoi capelli lisci e composti, asciutti. Il passo lento e appropriato, misurato nell’esperienza di tante finzioni, di tanta calcolata compassione. Sua figlia, e quel sorriso già così finto; ancora così piccola, così presto destinata a vendere la poesia dei

Il Dado a canestro

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“ Qui giace Dado Lombardi, voleva sempre vincere: a volte c'è riuscito, tante volte si è arrabbiato” (Gianfranco “Dado” Lombardi) Avevo in mano una pallina di carta, ora sto guardando quella stessa mano e la pallina non c'è più. Ma sono stato io? Cioè, davvero? Eppure. C'è il mio amico che mi sta guardando e ride come un deficiente e vedo che ha un popcorn incastrato nell'apparecchio dentale. Ciò che non vedo è che sono diventato rosso come la mia sciarpa e sudo davvero troppo con il berretto in testa. Tutto attorno è il finimondo. Sembra la notte di San Lorenzo delle palline di carta, tante se ne stanno lanciando da ogni ordine di posti del Palazzetto. Ehi ragazzino! Se devi lanciare qualcosa fallo bene! Mi canzona un tipo grosso più o meno il doppio di me mentre a sua volta sta appallottolando tutto il giornale. Beh, ragazzino lo vai poi a dire a tuo fratello! Ho dodici anni, io! Va bene, lo so cosa state pensando. Non gli ho detto nulla, l'ho solo p

Terremoto & Tragedia 2020-21

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Prendo in prestito il blog per pubblicare la tradizionale raccolta dei siparietti familiari che dal 2012 metto regolarmente su Facebook. Purtroppo la funzione "Note" su FB da quest'anno non esiste più, quindi non ho modo di usarlo anche in questa occasione. A. 20 febbraio - Gabri, perché stai picchiando tuo fratello? - Perché mi dice un sacco di cose brutte. Che sono un fratello di merda, un bastardo, cose così! - Alle! Perché dici a Gabri che è un fratello di merda? È una cosa bruttissima! - Ma io non gliel'ho detto! Sguardo interrogativo verso Gabri. - Io non ho detto che me lo ha detto OGGI.   21 febbraio Piccoli misogini possessivi crescono. Ieri sera Barbara è uscita con le amiche. Stamattina Alle ci sente parlare della prevista serata al cinema. - Ma andate al cinema? - Sì Alle. - Stasera? - Sì. Tu resti a casa con la nonna, ok? Faccia perplessa. Insegue Barbara in cucina, poi, fra il serio e il preoccupato: - Mamma, non puoi anda