Quelli che restano
Umberto Boccioni, 1911, olio su tela; Milano, Galleria d’Arte Contemporanea Musica: John Williams - Theme from Schindler’s list Mio padre, e il suo passo lento, il suo corpo stanco. Mio padre e i suoi tanti anni. Sento da qui, chiara e stampata nei pensieri, la forza del suo dolore. Il suo sorriso dolcissimo, all’avvicinarsi degli zoccoli festosi del cavallo, io bambina all’ippodromo. E quella criniera scura scossa dal vento, i suoi occhi fatti piccoli dalla gioia di vedermi stupita e felice, le vibrazioni ritmiche nella polvere chiara della pista, il suo braccio forte, il suo fiato caldo, le labbra grandi nei piccoli baci regalati alla mia infanzia, al mio viso sognante di bimba. Mia sorella, la dignità del suo abito scuro, dei suoi capelli lisci e composti, asciutti. Il passo lento e appropriato, misurato nell’esperienza di tante finzioni, di tanta calcolata compassione. Sua figlia, e quel sorriso già così finto; ancora così piccola, così presto destinata a vendere la poesia dei