With Or Without You
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Per me With Or Without You non sono gli U2. Sono le tette di Elena. Sono quella consistenza e quella morbidezza sconosciute, appoggiate dolcemente sulla mia camicia leggera di quattordicenne, mentre le spalle e i fianchi dondolano incerti nei primi – e forse ultimi – passi di lento della mia vita. Dalle note lunghissime e dolenti della chitarra di The Edge, da quel basso invadente, scendono ondate di caldo profumo e risale un’idea sconvolgente. Sei veramente in contatto . Niente di spirituale. Contatto fisico, attrito, materia, volume. Un mondo ignoto che si disvela. La colpa è di Spotify, naturalmente, che mi spara la voce tormentata e precisa di Bono nell’abitacolo della macchina. Un breve viaggio nel primo buio di una sera invernale diventa un trapano che scava un buco nella memoria e fa uscire un raggio di luce colorata, dritto dritto dal 1987. La festa delle medie non è un fatto determinato nel tempo. E’ una categoria dello spirito, un archetipo, ma questo Elio l’ha capito già