Birra e politica


Si direbbe una sala congressi, a giudicare dalla folla e dalle bandiere alle pareti. Ma nei congressi politici è insolito che le persone in prima fila siedano comodamente attorno a tavoli ingombri di boccali. Infatti quella ritratta nella fotografia è una birreria. Un'enorme birreria. La Burgerbraukeller di Monaco di Baviera, e stando alla didascalia questo scatto risale al 1923.

In quegli anni la turbolenta vita politica della repubblica di Weimar infiammava le masse, e birrerie come questa, capace di ospitare fino a tremila persone, divennero i centri nevralgici di un acceso dibattito, nel quale i venti delle rivoluzioni socialiste soffiavano fra i governi di destra e i nascenti movimenti nazionalisti. Tra questi, il NSDAP di Adolf Hitler guadagnava consensi e non nascondeva le sue ambizioni di potere.

Nel novembre del 1923, tuttavia, la destra bavarese che governava il land puntava alla secessione dalla Germania. Era una prospettiva che Hitler, nel suo radicale nazionalismo tedesco, non poteva tollerare. Per questo si decise a tentare quello che la storia avrebbe catalogato come il putch della birreria, un fallito colpo di stato che mise a nudo l'impreparazione politica e l'ingenuità del futuro Fuhrer. L'impresa ebbe connotati persino farseschi, e si concluse in un completo fallimento, che tuttavia Hitler seppe sfruttare a proprio vantaggio.

Nelle pagine di Klaus potrete trovare una ricostruzione accurata - benché romanzata - di quella notte cruciale per il futuro del nazismo e del mondo intero.


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