I carri armati di Mussolini

 


"Non sarà con i carri armati di Mussolini che prenderemo l'Europa..." (Klaus, p. 143)

La Polonia nel 1939 è il territorio che si frappone alle mire espansionistiche ad est della Germania nazista. Politicamente il governo polacco non accetta supinamente la visione tedesca e già nel maggio dello stesso anno rinnova il trattato con la Francia del 1925, un'alleanza prima politica e poi militare che contiene in sé un problema protocollare non di poco conto. Stalin dal canto suo sa perfettamente che è solo questione di tempo prima che Hitler cerchi di assumere il controllo della Polonia e anzi teme che le Democrazie “spingano” Hitler ad orientare l'espansionismo tedesco verso l'Unione Sovietica e decide di accelerare verso un clamoroso accordo con la Germania stessa. Stalin gioca una partita spregiudicata su entrambi gli opposti tavoli: inizia le trattative a tre con inglesi e francesi per un accordo antitedesco, contemporaneamente cerca di riavvicinare l'U.RS.S. ai nazisti. Agli inizi di maggio Stalin sostituisce come Ministro degli Esteri l'ebreo Litvinov con Molotov e il 23 agosto del 1939 lo stesso Molotov con il suo omologo tedesco von Ribbentrop firma il trattato di non aggressione tra le due Potenze. La pubblicazione del patto ha, come ovvio, grande clamore nelle diplomazie di tutta Europa. È fin troppo facile capire quale sia il vero obiettivo del patto tra la Germania nazista e l'U.R.S.S.: la spartizione della Polonia, cosa peraltro prevista dal protocollo segreto del medesimo Patto.
Hitler sa di aver compiuto un capolavoro e di essersi garantito mano libera ancora una volta. Ne è convinto, tanto che il 23 agosto è pronto ad iniziare le operazioni di invasione della Polonia a partire dal 26. La giornata cruciale è quella del 25 agosto, quando Hitler è costretto ad esitare e a ritardare le sue decisioni. La Gran Bretagna, a differenza di quanto fatto sino ad allora, non sarebbe stata a guardare e firma un accordo di mutua assistenza con la Polonia: un'opzione che Hitler non aveva preso in considerazione.

In tutto questo frenetico muoversi di pedine ci sarebbe anche l'Italia che nel maggio dello stesso anno ha stretto con la Germania nazista il Patto d'Acciaio. Nonostante il Patto tra Italia e Germania, Hitler con Mussolini mantiene lo stesso atteggiamento di sempre e non si cura di rendere partecipe il duce della sua iniziativa con Mosca, tanto che quando Hitler mette a conoscenza Mussolini del fatto compiuto, questi perde la pazienza. Nelle medesime febbrili ore di quel 25 agosto Mussolini, senza giri di parole, riferisce a Hitler di non essere in grado di sostenere una guerra aperta prospettando apertamente “l'opportunità di non assumere io l'iniziativa di operazioni belliche (...)”. 


Nelle pagine di Klaus potrete trovare il racconto romanzato di quelle ore e della reazione di Hitler alla notizia di questi due imprevisti.

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